HBF Films – Hoffman Barney & Foscari Ltd

Michael Lindsay-Hogg Presenta

HUMANISM!

un Film Scritto e Diretto da Glauco Della Sciucca

HBF PICTURES DEBUTTA CON IL FILM “HUMANISM! A NEW COMEDY”

Il primo aprile 2017 la Divisione Pictures di Hoffman, Barney & Foscari Ltd - nata appena due mesi prima contestualmente alla costituzione della Società a Londra - dà inizio alla produzione del Film lungometraggio “Humanism! A New Comedy”, un film scritto e diretto da Glauco Della Sciucca presentato da Sir Michael Lindsay-Hogg, con le musiche composte e condotte da Piero Umiliani (I soliti Ignoti, e centinaia di altre colonne sonore). Una pellicola, sostiene il suo autore “…dal sapore vagamente old fashioned e in stile anni sessanta, velocissima, satirica e surreale come un vecchio racconto del New Yorker magazine…” la cui veste è volutamente essenziale, in elegantissimo e intenso bianco e nero, e dove il cast artistico è naturalmente internazionale: dalla Gran Bretagna provengono infatti gli attori Huw Parmenter (direttamente da serie Tv come “Vikings”), Beth Lockhart (astro nascente del teatro inglese), lo statunitense Randall Paul (“Eyes Wide Shut”, “Quattro matrimoni e un funerale”, “Mission Impossible”) per passare agli italiani Enrica Guidi (I Delitti del Barlume, Sky), Saverio Raimondo (probabilmente il più importante stand-up comedian italiano, impegnato su Comedy Central), Ezio Budini (Hazy Night di Harold Pinter, Astaroth di Stefano Benni), Paolo Fosso (Il Banchiere Anarchico e altri films come Marquise, con Sophie Marceau), Lorena Antonioni (Donnavventura), Roberto Pedicini (celebrato doppiatore italiano di attori del calibro di Jim Carey, Denzel Washington, John Turturro e molti altri), Vèronique Vergari (“Il Sogno” di Strindberg, Jesce Sole di Kadour Naimi). “Humanism! A New Comedy” ha visto come produttori associati Fondazione Pescarabruzzo e Gestioni Culturali s.r.l. Produttori per HBF sono stati Giovanni Iannelli, Alessandro Addari, Ivano Lapergola. Il film, così come HBF, supporta (anche attraverso talune tematiche sviluppate all’interno della stessa pellicola) Meat Free Monday, la campagna lanciata nel 2009 da Paul, Stella e Mary McCartney.

PICTURES

DAL SET DEL FILM "HUMANISM! A NEW COMEDY"

GUARDA LE FOTO E ALTRO

HOFFMAN, BARNEY &
FOSCARI FOR
UNA NUOVA CONVERGENZA
FRA TEATRO, CINEMA,
WEB E TELEVISIONE.

Allo scoccare, quest’anno, del cinquantenario dell’iconico “68 - anno rappresentativo di un’intera decade, quella dei sixties, dove artisticamente, intellettualmente e culturalmente l’uomo occidentale alla Cultura e alla sua Epoca, uno dei contributi più interessanti e per certi versi irripetibili di tutto il novecento, Hoffman, Barney & Foscari eccezionalmente, e in nome dello spirito umanistico divulgativo che ne anima la visione artistica, culturale e imprenditoriale, apre idealmente le porte del suo Lab per condividere col suo pubblico e i suoi followers l’intenzione di dar vita a una sorta di divisione Performing Arts che getti le sue basi proprio quest’anno, il 2018, e al cui interno scrivere, produrre o, là dove se ne presentino condizioni e opportunità, co-produrre eventi inizialmente legati al Teatro, certamente in convergenza linguistica e commerciale con il Cinema e la Televisione. Un’idea che già circa un anno fa, durante la produzione del film “Humanism!” - Opera che dichiaratamente omaggia il Teatro con i suoi testi monologo sia in italiano che in inglese e francese, tanto on stage come in interni e a scandire l’intero arco del lungometraggio - aveva cominciato a circolare e che oggi HBF senza tema di smentita conferma, condividendo con la platea mondiale del web la possibilità di godere qui, adesso, navigando questa pagina, proprio dei quattro principali momenti teatrali inclusi in “Humanism!”: i quattro teasers con al centro quattro dei tanti mirabili attori che hanno preso parte al Film. Una sorta di Bonus a margine della sezione Pictures, arricchito da una generosa serie di instantanee teatrali dal set, che rappresenti il buon viatico all’inizio delle attività della Divisione Performing Arts.

HUW PARMENTER

IN "HUMANISM A NEW COMEDY"

GUARDA IL TEASER 1

UNA GRANDE COMMEDIA SATIRICA. GROTTESCA E SURREALE.
UNA SCRITTURA SERRATA E SENZA FIATO.
UN OMAGGIO AL CINEMA DEI “SIXTIES”.
E UN ESPLICITO TRIBUTO AL POTERE DEL TEATRO.

"HBF Films ha scelto un elegantissimo ed essenziale bianco e nero, per il primo lungometraggio di Glauco Della Sciucca. Al centro dell’Opera è la Parola. Ma anche gli Attori. Il loro Corpo. Esistenzialismo e consapevole Iperbole. Arte e Psicologia e Urbanesimo e il tutto racchiuso in una struttura moderna e veloce ma egualmente narrativa d’altri tempi, certamente fuori dalle mode e dove ciascun attore - col suo contributo - assurge a Icona di un nuovo esistenzialismo portando in scena un testo sorprendente nel suo esser ora grottesco, ora drammatico, ora onirico, ora comico e leggero, ora (volutamente) retorico. Tutto questo, e molto altro, nel film Humanism! A New Comedy, opera che, mutuando il corredo iconico della Beat Generation, della Nouvelle Vague e della Swinging London ma anche della grande commedia adulta americana anni settanta (l’impronta matura che caratterizza i personaggi, la malinconia amara nella colonna sonora, i ritmi insostenibilmente veloci del susseguirsi degli eventi, il bianco e nero essenziale vagamente e liberamente ispirato alle foto di David Bailey e Richard Avedon, la scrittura surreale e paradossale quando apparentemente non pertinente tra scena e parola, tra continuità temporale e significato funzionale alla storia - delle immagini di Michelangelo Antonioni e Jean Luc Godard. Fino ai tempi recitativi della scuola yiddish del vecchio modello newyorkese a la Neil Simon o Woody Allen: Tragedia + Tempo), si prefigge di esser sì, lavoro originale ma al contempo anche film classico nella sua struttura narrativa, pronto in ogni caso a conquistare l’attenzione tanto del pubblico del cinema comico e satirico più raffinato, che quello trasversalmente popolare della televisione e della convergenza con il Web. Humanism è la storia di un attore di mezza età, il cui successo planetario di attore non lo preserva dal cadere intimamente in crisi. Circondato da un entourage che mal lo sopporta, donne che a vario titolo e nel corso degli anni sono entrate nella sua vita consentendogli di entrare nella loro, e che oggi a poco a poco cominciano ad affrancarsi da lui, il film narra la storia un uomo in piena involuzione nonostante i migliori propositi, nonostante egli immagini ogni giorno di essere migliore – come attore, pensatore e come uomo - di quel che pure in realtà è. Donne giovani ma umanamente potenti, tutte: coinvolte a vario titolo in relazioni con lui ormai archiviate ma che contraddittoriamente le vede tuttora legate a lui, e per i motivi più disparati:. Un figlio, una relazione, un contratto da Agente. Donne al vertice del suo entourage, insomma, ma che lentamente cominciano a scavare intorno a lui un solco di disprezzo e distacco, fino a lasciarlo solo, con ste stesso e il suo egocentrismo. Donne che dal momento dell’arrivo di Emma Oram da Londra - giornalista e autrice della televisione inglese venuta in Italia a intervistare per un possibile documentario

monografico il Grande Alberto Savoldi - aprono definitivamente gli occhi su costui. Lui che della enigmatica donna inglese si invaghisce a un tale livello anche mentale da spingerlo a lasciare, improvvisamente, Jane e Robin - questi i nomi della sua agente e della sua assistente personale - sullo sfondo della sua stessa quotidianità. L’incontro con Emma, infatti, scombina tutti i piani di Alberto, e lo fa a tal punto da indurlo a confessarle, dieci minuti dopo averla conosciuta, cose di sé che da tempo non raccontava a nessuno: la sua voglia di essere un attore diverso, prima di tutto. Un uomo, diverso. E un pensatore, diverso. Vivo, ma di una vita nuova. Dal momento di queste confessioni il film cambia registro e dal linguaggio televisivo dei suoi primi venti minuti improvvisamente inanella un colpo di scena dietro l’altro a metà fra cinema surreale e teatro satirico politico. Alberto conduce la donna nel suo mondo, rappresentato urbanisticamente e metaforicamente da un’ex distilleria – il luogo restaurato dove egli ha spostato i suoi studios, il suo quartiere generale - al cui centro c’è proprio un palco, in legno, teatrale. Ed è in quel luogo metafisico e proprio su quel palco all’aperto che costui immagina di vedere (e di presentare, a lei) tutti gli attori che pur egli non sarai mai: i suoi alter ego, uno dopo l’altro. Su quel palco. Attori coraggiosi e caustici, come lui non sarà mai. Il film diventa un vortice. Di sensazioni. Monologhi. Teatro. Emozioni. Analisi antropologica. Silenzi. Potenza. Amori. Strade della città. Situazioni oniriche frammiste alla realtà e un susseguirsi di Pensieri, Emozioni, Proteste, Nuvole, Parole tratte dal Passato e Consapevolezza di Esistere, Polemiche, Flashback. E ancora: Scontro fra i Sessi, Baci irripetibili, Interviste di Padri, Zii ed ex Amanti forse Ostili ma egualmente Umani, fragili, delicati. Conformismo, Qualunquismo, una spiaggia di sera, Ricordi e persone che mai più incontreremo sulla faccia della Terra, Spettacolo puro. Dove infine Alberto riconquisterà tutto e tutti, forse anche le sue stesse “donne”, facendo quel che mai aveva avuto il coraggio di fare: aprirsi. Aprendo i cancelli dei suoi Studios e della sua vita alla Fantasia. All’immaginazione. All’Umanesimo. A un certo possibile humour in odor di surrealismo. Un Film naturalmente iconico, dove ciascuno degli interpreti brillerà di Luce propria e collettiva, e dove ogni spettatore troverà spasso, pensiero, Gioia, profondità, superficialità, dolore, Spasso, Risa, Lacrime. Voglia di Cambiare tutto. O di non cambiare mai. Come la stessa vita insegna. E come “Humanism!”, commedia dal ritmo impressionante nella sua velocità nonostante la scelta del regista di muovere pochissimo la macchina da presa, ben rappresenta. Come un piccolo sogno. Come un piccolo racconto: la Vita stessa".

PH ROBERTA RAPINO / LARA GIANCRISTOFARO

ANTEPRIMA MONDIALE AD "ALICE NELLA CITTÀ"
DI "A CUP OF COFFEE WITH MARILYN".
MIRIAM LEONE NEI PANNI DI UNA GIOVANE E INEDITA
MA GIÀ VULCANICA ORIANA FALLACI.

Miriam Leone è la protagonista del corto “A Cup Of Coffee With Marilyn”, basato su una vicenda autobiografica contenuta nel primo libro di Oriana Fallaci “I Sette Peccati di Hollywood” del 1958. Scritto e diretto da Alessandra Gonnella, prodotto da Diego Loreggian per RedString e coprodotto dalla stessa regista e dalla società inglese Hoffman, Barney & Foscari Ltd. A firmare due inediti in inglese e la colonna sonora è Francesca Michielin. Il film breve sarà presentato in anteprima mondiale il 18 ottobre alle 16:30 nel corso della 14ma edizione della Festa del Cinema di Roma all'interno della sezione Alice nella Città presso la Sala Alice TIMVISION dell'Auditorium Parco della Musica. Premiere Film seguirà successivamente la distribuzione nei principali festival nazionali ed internazionali. Girato interamente a Londra, ma ambientato in una New York anni ’50, il film narra le vicende di una giovanissima Oriana Fallaci, inviata negli Stati Uniti dal giornale l’Europeo per un’inchiesta nello star system hollywoodiano, durante la sua disperata ricerca di intervistare Marilyn Monroe. Nonostante i ripetuti tentativi, Oriana non riuscirà mai ad incontrare Marilyn, e con un vero colpo di genio decise di non occultare la vergogna di quel fallimento, descrivendola con tutti i particolari e le umiliazioni del caso. Di lì a poco Oriana Fallaci diventerà la più grande giornalista italiana del dopo guerra, con quel suo modo indimenticabile di ritrarre i personaggi delle sue interviste. (copyright by Redstring).

"A CUP OF COFFEE WITH MARILYN"

Based on the Novel by Oriana Fallaci "I sette peccati di Hollywood"
Anteprima Mondiale a Roma

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